e che primavera del cabbage...
ciao donne...
dopo una breve vacanza in italia rieccomi nella grigissima inglaterra tra mille mila altri immigranti disperati che rimpiangono climi migliori e lottano per un posto in metropolitana come se fosse questione di vita o di moribondar fino alla stazione di destinazione...
vabbe'... ieri viaggio tranquillo, volo Trieste - milano su un piccolissimo ERJ che faceva sentire tutte le turbolenze, 1/2 ora di attesa e poi imbarco sul Milano - londra... personale di bordo ovviamente con spiccato accento romanaccio che si faceva allegramente gli affari propri discutendo di varie questioni eprsonali nel corridoio spingendo il carrellino delle bibite... eh... anche questa e' alitalia...
nella 1/2 ora di connessione ho avuto modo di fare quattro chiacchere, non richieste tra l'altro, con un altro immigrato italiota, un tale stefano di BBbari... pensare che voleva fare il figo mettendo qualche parolina inglese nei suoi discorsetti da essere-che-lavora-e-vive-all'estero, ma io non mi son fatta impressionare... pfui! pensare che quando mi ha estorto che son laureata in lingue orientali ha voluto colpirmi con un episodio della sua vita religiosa della serie
"eh si, una domenica ero andato in chiesa e c'era un battesimo di gente cinese e il prete ha detto... com'e' che dicono i cinesi? "...
non ho parole... ovviamente il tutto si e' svolto dandosi del Lei, sembrava di esser alle rpese con un personaggio del gattopardo!
beh, vado a rigirare i ceci che dovrebbero esser cotti, se ne ho voglia mi sa che li butto addirittura in soffritto con pummarola...
donne! scrivete!!!
Labels: ceci, gattopardiane disquisizioni in terza persona, viaggio
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